Convegno Nazionale 2023 di Criminologia e Criminalistica - ANCRIM Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti

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Convegno Nazionale ANCRIM 2023 di Criminologia e Criminalistica
Corsico (Milano), 17 - 19 novembre 2023
Domenica 19 novembre si è concluso il Convegno Nazionale di Criminologia e Criminalistica organizzato dall’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti (ANCRIM) in collaborazione con l’Istituto di Scienze Forensi e l’Università Popolare UNISED.
Il Convegno, tenutosi a Corsico (Milano) presso la Direzione Generale dell’Istituto di Scienze Forensi, si è svolto tra le giornate di venerdì 17 e domenica 19 novembre 2023 e ha rappresentato un risultato importante in quanto prima occasione post-covid e in presenza per conoscere e approfondire l’avanzamento delle scienze criminologiche e forensi, fornendo una ricognizione generale sullo stato dell’arte e sulle prospettive tecnico-scientifiche rispetto alle professioni di criminologo e criminalista, soprattutto in ambito giudiziario.

Diversi gli esperti intervenuti come relatori - tra cui il prof. avv. Guglielmo Gulotta, il prof. Marco Monzani, il prof. Robert Milne e l’avv. Claudio Salvagni - come molteplici e trasversali sono stati gli argomenti trattati.
«Tra le finalità dell’Associazione c’è quella di ridare dignità alla professione del criminologo e del criminalista, spesso oggetto di stereotipi mediatici» ha dichiarato la prof.ssa Deborah Capasso de Angelis, presidente ANCRIM, durante la sessione plenaria d’apertura, sottolineando l’importanza di un rapporto sinergico tra le diverse figure professionali nell’ambito forense. Tale collaborazione è stata definita «doverosa e necessaria» anche dal professor Marco Monzani, docente allo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia) e direttore del Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (SCRIVI), il cui intervento si è focalizzato sui confini ed i relativi ambiti di lavoro e di intervento delle professioni di criminologo e di criminalista, oltre a delineare modalità operative che consentano ai due professionisti di collaborare tra loro all’interno di un’indagine, nel rispetto dei reciproci parametri d’azione.

Durante la prima giornata di venerdì 17 novembre si è proseguito con l’evoluzione tecnologica dell’insegnamento delle Scienze forensi nel contesto universitario con l’ing. Andreas Melinato, direttore dello European Forensic Institute (Istituto di istruzione superiore di Malta), per poi proseguire con l’intervento dell’ing. Martino Jerian, CEO e fondatore di Amped Software, azienda che produce software e applicazioni utilizzati da Forze dell’Ordine, agenzie governative e specialisti forensi in più di cento paesi, che ci ha parlato di come immagini e filmati multimediali siano sempre più frequentemente presenti come fonti di prova, benché la loro interpretazione nasconda molte sfide tecniche che possono portare un’indagine nella direzione sbagliata. Un focus sulle varie forme di maltrattamenti che si nascondono nelle maglie delle separazioni coniugali si è avuto con l’avv. Gaspare Polizzi e l’avv. Francesca Gritti, mentre l’avv. Vincenzo Zurlo, penalista tra i primi ad approfondire le indagini difensive e le tecniche di difesa attiva, ci ha parlato del ruolo delle donne nella criminalità organizzata di tipo mafioso, tra supplenza e funzione pedagogica. A conclusione della prima giornata, l’ing. Michele Vitiello, consulente tecnico informatico per le procure della Repubblica, ausiliario di P.G. e consulente tecnico di parte per procedimenti civili e penali in tutta Italia, si è concentrato sulla figura dell’informatico forense, le principali normative, le best practices, le attrezzature di laboratorio, le discipline della Digital Forensics e sui casi di investigazione digitale più comuni.

Nella prima parte della seconda giornata di sabato 18 novembre si sono affrontati i temi del Geographical Profiling con il dr. Domingo Magliocca, uno dei maggiori esperti nazionali in materia, dell’omicidio stradale e del conseguente danno biologico di natura psichica con il dr. Alessandro Calvo, psicologo clinico e forense, e dei fraintendimenti interpersonali che possono generare delitti e vittimizzazioni con il prof. avv. Guglielmo Gulotta, avvocato, psicologo e psicoterapeuta, già ordinario di Psicologia giuridica all’Università degli Studi di Torino. Incisivi, poi, gli interventi dell’avv. Claudio Salvagni in merito alla difesa di Massimo Bossetti nel caso di Yara Gambirasio e della dr.ssa Ornella Lusa, criminologa, ispettore della Polizia di Stato in servizio presso la Procura della Repubblica di Ravenna e specializzata nelle indagini da “Codice rosso”, la quale ha trattato il tema dell’identikit psicologico della vittima di violenza domestica e di abusi intrafamiliari.
Nel pomeriggio, il dr. Emanuele Ricifari, Dirigente Superiore della Polizia di Stato e docente per i corsi di Sicurezza urbana all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha trattato, in chiave criminologica, l’analisi del contesto urbano e le strategie di prevenzione nell’ambito della sicurezza pubblica; il dr. Luca Cadonici, informatico forense, consulente tecnico di parte, ausiliario di P.G. e consulente tecnico per l’Autorità giudiziaria, ha voluto dimostrare come la Mobile Forensics sia diventata una componente essenziale delle moderne indagini penali, contribuendo significativamente alla raccolta di prove cruciali per l’Autorità Giudiziaria e facilitando la risoluzione di casi complessi. Successivamente, Marco Perino, perito fonico forense, consulente tecnico per diverse procure e tribunali, ha descritto i principali errori che vengono commessi in materia di intercettazioni, trascrizioni e comparazioni vocali, errori dovuti spesso alla “superficialità” d’utilizzo di tali materiali. Il dr. Marco Del Giudice, criminologo forense e ricercatore per ONG Live World sezione Osservatorio sulla criminalità organizzata, ha presentato uno studio sulla condizione attuale della criminalità organizzata nell’area di Napoli Nord.
La seconda parte della giornata si è svolta con due sessioni parallele. Il dr. Gianluca Lopez, perito balistico, ha presentato uno studio sull’impatto dei proiettili, portando a supporto della sua analisi un caso sul quale l’esperto stesso ha indagato direttamente; la dr.ssa Hillary di Lernia, criminologa e responsabile del Centro di Ricerca dell’Istituto di Scienze Forensi, ha presentato i risultati di una ricerca sul campo relativa al fenomeno delle baby gang nell’area metropolitana di Milano; il dr. Mirko Vicenzotto, criminalista, caposettore della Divisione Investigazioni Scientifiche e docente dell’Istituto di Scienze Forensi, ha descritto i metodi tradizionali e le nuove tecnologie inerenti i rilievi sulla scena del crimine; il dr. Raffaele Luciano, presidente di Psicogiuridico, associazione interdisciplinare di Psicologia e Diritto, ha parlato di evoluzione, prospettive e limiti delle tecniche investigative; il dr. Davide Capsoni, sovrintendente esperto della Polizia Locale di Milano in forza al Nucleo Falsi Documentali e docente all’ISF Corporate University, ha rappresentato le nuove prospettive e gli ambiti di applicazione del controllo di autenticità documentale. Infine, Daniele De Laurentis, docente all’ISF Corporate University, ha trattato il tema del corretto approccio alle indagini da parte dell’investigatore di polizia giudiziaria.

L’ultima giornata di domenica 19 novembre si è aperta con l’intervento del prof. Massimo Blanco, criminologo, segretario generale ANCRIM e direttore generale dell’Istituto di Scienze Forensi, il quale ha parlato di Giulia Cecchettin, la ventiduenne recentemente scomparsa in modo tragico, sottolineando che tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa, armandoci di conoscenza rispetto al fenomeno e ai segnali premonitori, stando più vicino ad una potenziale vittima, ma anche al potenziale offender, perché la
prevenzione è l’unica arma che abbiamo per far sì che tali tragedie non accadano nuovamente.
Sono seguiti gli interventi del prof. avv. Vincenzo Lusa, criminologo, antropologo forense e docente universitario, nonché vicepresidente ANCRIM, il quale ha trattato la relazione tra norma penale e mente criminale, del dr. Corrado Macrì, preside vicario e docente di Scienza delle armi e balistica forense all’ISF Corporate University, il quale ha descritto il rapporto tra arma da taglio e crimine, e dell’ing. Francesco Costanzo, informatico forense, caposettore della Divisione Investigazioni Scientifiche e docente all’Istituto di Scienze Forensi, il quale ha trattato il tema della Digital Forensics in relazione alla prevenzione del crimine.
Infine, in collegamento dal Regno Unito, il prof. Robert Milne, investigatore forense per oltre quarant’anni a New Scotland Yard, già supervisore del servizio di Intelligence Forense del Met (Metropolitan Police Service di Londra), che ha illustrato le nuove tecniche di investigazione basate sulla mappatura del crimine.

Grazie a tutti per la partecipazione e arrivederci al prossimo evento ANCRIM!

Le foto del Convegno
Abstract e relatori (in ordine alfabetico) del Convegno Nazionale
Scarica il programma sopra
Titolo: La Mobile Forensics in supporto alle attività di Polizia Giudiziaria: alcuni casi studio
L'intervento si propone di esaminare l'importanza e l'applicazione delle tecniche di Mobile Forensics nell'ambito delle indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, illustrando una serie di casi studio emblematici in cui l'analisi forense dei dispositivi mobili ha giocato un ruolo cruciale nell'individuazione di prove fondamentali per le indagini penali.
I casi studio riguarderanno i più diversi scenari, tra cui traffico di sostanze stupefacenti, stalking e omicidio. Saranno discussi gli strumenti e le metodologie utilizzati per l'estrazione, l'analisi e la presentazione delle prove digitali raccolte dai dispositivi mobili, evidenziando l'importanza della preservazione delle catene di custodia e della conformità alle leggi sulla privacy.
L'obiettivo principale dell'intervento è dimostrare come la Mobile Forensics sia diventata una componente essenziale delle moderne indagini penali, contribuendo in modo significativo alla raccolta di prove cruciali per l'Autorità Giudiziaria e facilitando la risoluzione dei casi complessi.
La presentazione fornirà infine un'opportunità per comprendere l'evoluzione delle tecniche investigative digitali nel contesto giuridico contemporaneo.

Relatore: Luca Cadonici
Membro ONIF (Osservatorio Nazionale per l’Informatica Forense), il dr. Luca Cadonici è iscritto all’Albo dei Periti presso la Camera di Commercio di Pisa e opera come consulente tecnico di parte, ausiliario di PG e consulente tecnico per l’Autorità Giudiziaria.
Docente di Mobile Forensics per ISF College ed European Forensic Institute (Malta). È titolare del laboratorio di informatica forense “Nova Era – Computer and Mobile Forensics Lab” con sede a Pisa dove lavora come consulente informatico forense per procure, Forze dell’Ordine, studi legali e privati.
Titolo: Omicidio stradale: valutazione del comportamento alla guida e del conseguente danno biologico di natura psichica
L’obiettivo è quello di mettere in evidenza il contributo scientifico della psicologia nei casi di omicidio stradale per la valutazione dell’elemento soggettivo del reato. In particolare, tale apporto si configura come necessario, da un punto di vista giuridico, per fare chiarezza sull’elemento psicologico del reato e consente di calibrare il confine tra il dolo, il dolo eventuale, la colpa cosciente e la colpa. Ne consegue che una consulenza in grado di ricostruire un caso di omicidio stradale non possa esimersi dal prendere in considerazione sia gli aspetti relativi ai processi decisionali che il comportamento alla guida dei soggetti coinvolti. Pertanto, lo studio dell’evitabilità̀ dell’evento diventa di centrale importanza per l’attribuzione della responsabilità̀ civile e penale.
Per quanto riguarda il tema dell’accertamento del danno biologico di natura psichica nei casi di omicidio stradale è necessario tenere conto sia della legge 27 del 2012, che impone accertamenti strumentali anche per i danni micropermanenti di natura psichica, che delle recenti pronunce della Corte di Cassazione Civile. In particolare, quest’ultime pongono l’accento sulla necessità di non far riferimento ad astratte tassonomie classificatorie nell’accertamento del danno alla persona che deve essere, invece, personalizzato e provato strumentalmente secondo le prescrizioni di Legge.

Relatore: Alessandro Calvo
Psicologo clinico laureatosi con attribuzione della lode, si è specializzato in Psicopatologia e Neuropsicologia forense presso l’Università di Padova e in Psicologia del traffico presso l’Università Cattolica di Milano.
Svolge attività di consulenza in diversi Tribunali del territorio nazionale e, attualmente, è docente di “Metodologia della valutazione del danno psichico ed ambiti applicativi” e di “Valutazione dell’elemento soggettivo del reato nei casi di omicidio stradale” al Master in Neuropsicologia forense e Criminologia clinica di II livello promosso dall’Università degli Studi di Padova. È stato anche docente di diversi corsi di specializzazione tra cui quello riguardante “Le tecnologie scientifiche in ambito forense” promosso dall’Università La Sapienza di Roma e relatore in numerosi convegni tra cui il “V Convegno Nazionale di Psicologia Giuridica”, promosso nel maggio 2023 dalla Fondazione Guglielmo Gulotta, dove ha relazionato sul tema dell’“Omicidio stradale, della valutazione del comportamento alla guida e del conseguente danno biologico di natura psichica”. Inoltre, è socio fondatore dello “Sportello PsicoGiuridico” che opera su tutto il territorio Nazionale svolgendo attività forense sia in ambito civile che penale.
Titolo: Il controllo tecnico–scientifico di autenticità documentale: nuove prospettive e ambiti di applicazione
L’intervento si pone l’obbiettivo di estendere l’approccio classico alla determinazione della autenticità documentale esulando dai metodi classici degli accertamenti sui documenti in originale. L’evoluzione del controllo documentale porta verso una dematerializzazione nell’ambito della presentazione dei documenti di identità porgendo il fianco a nuova serie di possibilità di frodi e falsificazioni; questo grazie alla costruzione grafica digitale dei documenti senza la necessità di produrli materialmente in supporti fisici.
Il compito di chi si trova a verificare tali documenti è quello di uscire dall’approccio “classico” per individuare nuovi metodi di controllo e verifica basati prevalentemente sulla conoscenza specifica della produzione documentale e sviluppando nuove forme mentali di attenzione nella valutazione del testo e nelle parti documentali che consentono accertamenti logico-matematici.

Relatore: Davide Capsoni
Sovrintendente Esperto della Polizia Locale di Milano. Dal 2001 membro del Nucleo Falsi Documentali.
Membro del Comitato scientifico e docente nel di Master Universitario di I livello in collaborazione con L’università Statale dell’Insubria in Criminalistica e Sicurezza. Docente Senior Esperto per l’insegnamento Anticontraffazione e antifrode presso l’Istituto di Scienze Forensi Corporate University.
Titolo: La Digital Forensics come forma di prevenzione
Quasi tutte le organizzazioni sono ormai dipendenti, in un modo o nell'altro, dalla tecnologia dell'informazione. Ciò ha portato allo sviluppo di una grande quantità di rischi associati. Di conseguenza, ma non senza fatica, sono state elaborate, o semplicemente si sono evolute, varie strategie (e continuano a svilupparsi con l'evolversi della tecnologia) nel tentativo di ridurre al minimo e mitigare i rischi.
Una di queste strategie viene definita come “prontezza digitale forense” e consiste nel raggiungimento di un livello appropriato di capacità da parte di un'organizzazione affinché sia in grado di raccogliere, conservare, proteggere e analizzare le prove digitali in modo che queste prove possano essere efficacemente utilizzate in futuro in qualsiasi questione legale e in un tribunale minimizzando il più possibile il costo di una possibile futura indagine.

Relatore: Francesco Costanzo
Esperto tecnico forense in servizio presso la Divisione Investigazioni Scientifiche dell’Istituto di Scienze Forensi e docente presso la Corporate University del medesimo Istituto.
In passato, dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria informatica, ha iniziato la carriera nel mondo della sicurezza informatica all’interno di importanti realtà italiane e, successivamente, come freelance.
Titolo: L’investigatore di Polizia Giudiziaria. Il corretto approccio alle indagini
Scopo dell’intervento è quello di descrivere in forma completa, quello che per un moderno investigatore, deve essere l’incontro con il reato su cui andrà a operare. Dalla scena del crimine ai rapporti con gli attori del procedimento (vittime, indagati, persone informate), sino agli accertamenti da eseguire, siano essi di Polizia Giudiziaria che scientifici, solo un atteggiamento positivo, propositivo e di conoscenza, potrà condurre al miglior esito possibile.

Relatore: Daniele De Laurentis
Docente di Tecniche investigative presso l’Istituto di Scienze Forensi Corporate University.
Titolo: La criminalità organizzata nell’area di Napoli Nord, studio sulla sicurezza del territorio e prevenzione del crimine
La ricerca ha come oggetto lo studio la criminalità̀ organizzata nell’area di Napoli Nord, la politica criminale di controllo del territorio, la capacità di infiltrazione nelle amministrazioni locali attraverso la corruzione, l’enorme disponibilità di capitali illeciti e la metodologia di riciclaggio degli stessi.
La prima parte è basata su una personale e aggiornata ricerca empirica, senza tralasciare in alcuni casi anche la componente descrittiva/antropologica di alcune figure criminali e caratteristiche dei residenti dell’area oggetto di studio. Una seconda parte condotta attraverso una ricerca quantitativa, con la realizzazione di un’indagine su un campione di 1800 soggetti tutti residenti nell’area di studio (Napoli nord), con somministrazione di un questionario anonimo e relativa elaborazione dei dati raccolti.

Relatore: Marco Del Giudice
Criminologo forense, manager area medica sanitaria, ricercatore e componente ricercatore per ONG Live World sezione Osservatorio sulla criminalità organizzata.
Pubblicazioni scientifiche recenti: Sicurezza urbana del territorio di Napoli nelle periferie di Secondigliano Scampia; Le nuove rotte del narcotraffico internazionale; Il Fenomeno delle migrazioni irregolari e la mafia nigeriana in Italia.
Titolo: Criminalità minorile, non solo baby gang. Analisi del fenomeno dello street bullying
Presentati i risultati della ricerca sulla criminalità minorile realizzata dall’Istituto di Scienze Forensi.
Lo scopo dell’indagine è porre l’attenzione alle diverse forme e gradi di devianza giovanile registrati nell’area metropolitana di Milano, concentrandosi sulle specifiche cause eziologiche e sui fattori di rischio.
Inoltre, viene introdotta una nuova connotazione del fenomeno, lo “street bullying”, alla luce delle evidenze empiriche.

Relatore: Hillary di Lernia
Sociologa, criminologa e giornalista, responsabile del Centro di Ricerca dell’Istituto di Scienze Forensi, le cui attività si rivolgono allo studio e all’analisi di tematiche psico-socio-criminologiche, sia a livello micro che a livello macro.
Docente di Giornalismo investigativo e Criminologia presso l’Istituto di Scienze Forensi Corporate University.
Titolo: Fraintendimenti interpersonali e delitto
Nei rapporti interpersonali non sempre il messaggio che si invia viene correttamente recepito e può comportare una reazione non attesa. Questa è un’esperienza comune.
Il relatore svolgerà questo tema in connessione alla possibilità che, a seguito di incomprensioni e fraintendimenti, possano avvenire delitti e vittimizzazioni, facendo riferimento a una casistica professionale e personale.

Relatore: Guglielmo Gulotta
Avvocato, psicologo e psicoterapeuta, già professore ordinario di Psicologia Giuridica alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, autore di numerose pubblicazioni e articoli nel campo della psicologia forense e dell’esame incrociato.
Titolo: Immagini e filmati come fonti di prova: tendenze, sfide, potenzialità
Immagini e filmati sono fra le principali fonti di prova durante le indagini: dai video delle telecamere di sorveglianza alle foto pubblicate sui social media, è ormai raro trovare casi in cui non vi è la presenza di file multimediali. Spesso però questo tipo di prove non vengono gestite con la giusta attenzione: sembrano semplici da interpretare, ma nascondono molte sfide tecniche che possono portare un'indagine nella direzione sbagliata.
In questa sessione si farà una panoramica delle principali problematiche legate all'acquisizione, all'autenticazione, al miglioramento e all'elaborazione e all'analisi di prove video/fotografiche. Si vedrà infine l'impatto che l'intelligenza artificiale ha su questo tipo di dati.

Relatore: Martino Jerian
Ingegnere elettronico, CEO e fondatore di Amped Software. Vanta un’ampia esperienza nello sviluppo di software, avendo progettato e implementato lo sviluppo dei prodotti Amped Software, utilizzati da Forze dell’Ordine, agenzie governative e specialisti forensi in più di 100 paesi.
Durante la sua carriera, ha anche ricoperto il ruolo di professore a contratto presso l'Università di Roma Tor Vergata e l'Università Link Campus di Roma, dove ha tenuto lezioni relative a indagini, analisi forense e intelligence, e ha lavorato su casi giudiziari di rilevanza nazionale e internazionale.
Attualmente si sta concentrando sul miglioramento del rapporto tra scienza e giustizia, in particolare durante le indagini forensi.
Titolo: Gunshot holes in textiles - a review
L'analisi dei danni agli abiti è uno strumento importante per le indagini forensi e, pur essendo un campo di nicchia, sta guadagnando interesse. Inoltre, l'attenzione si sta spostando dalla valutazione delle sole tracce "biologiche" rinvenute sui vestiti alle modificazioni che gli abiti stessi subiscono nel contesto di una specifica dinamica traumatica. Tuttavia, ad oggi, sono state condotte pochissime ricerche in ambito italiano per capire e comprendere l'impatto dei danni causati dai proiettili sugli indumenti. Questo lavoro, tenendo conto dei più recenti e principali studi su questo fenomeno, spera di potere dare un quadro generale completo.
Secondo la revisione degli articoli scientifici più recenti, il riscaldamento per attrito e l'azione di schiacciamento di un proiettile che attraversa le fibre sintetiche causano una trasformazione unica nelle loro estremità, chiamata morfologia a fungo. Sebbene la forma a fungo sia un modello utile per l'identificazione dei fori di proiettilenelle fibre sintetiche, è necessario effettuare ulteriori ricerche per sviluppare un quadro interpretativo più solido di questo tipo di prova forense.

Relatore: Gianluca Lopez
Perito Balistico con percorso formativo in Italia ed estero (UK) oltre che collaboratore presso uno dei più importanti studi di medicina legale del mezzogiorno, La SIMEF (Studio Indagini Mediche E Forensi). Gestisce lo "Studio Balistico Lopez", operante da oltre 40 anni in materia e svolge perizie e consulenze sul territorio nazionale. È responsabile capo del laboratorio di Balistica Forense presso ISF (Istituto di Scienze Forensi) di Milano.
È docente presso Università italiane nei Master di scienze forensi per la cattedra di Balistica forense, analisi della scena del crimine e gunshot residue.
Dal 2022 è docente di "Ballistic and Firearms" presso EFI (European Forensic Institute) di Malta.
Membro del "Chartered Society of Forensic Sciences" nel Regno Unito.
Titolo: Tecniche investigative: evoluzione, prospettive e limiti
L’intervento si prefigge quale obiettivo di fornire una panoramica completa delle attuali tecniche investigative attraverso l’approfondimento e l’analisi dell’evoluzione avvenuta nel corso degli ultimi decenni e delle fasi che compongono la complessa attività di indagine: raccolta dei dati investigativi, gestione e interpretazione.
Attraverso l’esame delle tradizionali e moderne tecniche d’indagine e dei principali protocolli operativi, si analizzerà il delicato ed arduo compito affidato all’investigatore del terzo millennio evidenziando il fondamentale approccio interdisciplinare frutto della combinazione fornito da tecnologia e scienza.

Relatore: Raffaele Luciano
Il dr. Luciano è Presidente di Psicogiuridico, associazione interdisciplinare in Psicologia e Diritto.
Direttore scientifico del corso specialistico biennale in Criminologia “Tecniche investigative ed analisi interdisciplinare dei fenomeni criminalità”.
Esperto in Criminologia clinica, Psicopatologia forense e in Tecniche investigative e di interrogatorio. Specializzato in analisi dei fenomeni di criminalità organizzata con expertise in riutilizzo sociale dei beni confiscati.
Titolo: L’identikit psicologico della vittima di violenza domestica e abusi intrafamiliari
Alla Vittimologia va riconosciuto il merito di aver dimostrato l’importanza della vittima e il ruolo rilevante che questa riveste nella criminogenesi, quale attore in grado di svolgere una funzione significativa nella dinamica criminale considerando, anche, le interazioni fra vittima e reo. Ancor più rilevante, il merito attribuito alla Vittimologia di aver restituito dignità alle vittime, studiandone e rilevandone i tratti peculiari, le sofferenze che le accomuna, al fine di favorire il percorso di riconoscimento del loro status, dei loro diritti, delle loro necessità.
Per aderire a tale scopo è necessario che le agenzie di controllo formale e tutte le figure professionali chiamate a intervenire in tali dinamiche, conoscano le conseguenze psicologiche dell’evento traumatico subito dalle donne, nella consapevolezza di quanto sia importante instaurare una relazione fiduciaria ed un’adeguata comunicazione verbale, idonea alla loro accoglienza e, soprattutto, al loro supporto ed in grado di ricostruirne l’identità personale, sociale, umana.

Relatore: Ornella Lusa
Arruolata in Polizia di Stato nel 1993, riveste la qualifica di Ispettore della Polizia di Stato, attualmente responsabile della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Ravenna e collabora con P.M. alle attività d’indagine relative a fascicoli cd. di “Codice Rosso”, ovvero inerenti a reati di abuso sessuale, verso minori e maggiorenni, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori.
Dal 2000 al 2017 ha fatto parte della Squadra Mobile della Questura di Ravenna, inserita nella Sezione specializzata al contrasto degli abusi sessuali e delle dinamiche domestiche violente.
Dal 2018 al 2022 è stata in servizio presso il Commissariato P.S. “Lorenteggio” di Milano quale Responsabile dell’Ufficio Reati contro la Persona.
Titolo: Norma penale e mente criminale. Due sistemi inconciliabili? La risposta al criminologo
L’attuale Codice penale Rocco include alcuni articoli concernenti la personalità del reo e il suo stato mentale. Questa presentazione si prefigge lo scopo di illustrare i rapporti esistenti tra il legislatore penale, de iure còndito, e la criminologia che è Scienza deputata allo studio del criminale nelle sue manifestazioni comportamentali.
La questione che si pone è pertanto la seguente: le norme penali, volte alla comprensione sia dello stato mentale del reo quanto della sua pericolosità sociale, sono scientificamente adeguate a tale compito? In effetti, la norma penale, oltre sanzionare, dovrebbe preventivamente accertare l’imputabilità del soggetto, il movente e poi la sua personalità al fine di prevenire futuri reati. Nondimeno, l’azione criminale trae origine nel network cerebrale che è apparato anatomico depositario di una lunga evoluzione genetica. Di conseguenza, il legislatore dovrebbe riferirsi sia alla Criminologia come all’Antropologia criminale (Scuola positiva, 1891). Quest’ultima influenzò il Codice Rocco grazie agli studi evoluzionistici di C. Darwin (1809-1882) che ispirarono C. Lombroso (1835-1909), passando per B. di Tullio (1896-1979) sino all’avvento delle Neuroscienze.

Relatore: Vincenzo Lusa
Giurista, antropologo e criminologo. È docente di Diritto Penale, Diritto Penale del Lavoro, Antropologia delle devianze e Sessuologia delle Devianze presso numerosi Atenei universitari. Si occupa da anni dei complessi rapporti esistenti tra l’Antropologia e l’intento omicidiario nell’uomo nell’ottica evoluzionistica.
È stato il primo giurista italiano essere stato insignito del grado di Fellow nella Jurisprudence Section dell’American Academy of Forensic Sciences (USA).
Coautore della teoria sul Neurocrimine applicata agli astronauti impegnati in lunghe missioni extra-planetarie.
È l’attuale Vice Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti.
Titolo: Il coltello nel contesto criminale e criminalistico
Dopo le armi da fuoco il coltello, ai giorni nostri, è l’arma più utilizzata per commettere crimini violenti. Nell’uso del coltello a scopo criminale vi sono diverse implicazioni pratiche, tecniche, psicologiche e sociali.
Il coltello è una delle prime armi che l’uomo ha creato e ha rivelato subito la sua estrema funzionalità nell’azione di uccidere un essere umano. La sua facile reperibilità, la portabilità occultata, la sua facilità d’uso e soprattutto la sua letalità lo hanno da sempre reso oggetto privilegiato da chi deve compiere un reato violento. Con un coltello si può minacciare, sfregiare, produrre ferite lievi, ferite gravi o uccidere.
Le tipologie di lesioni che si possono procurare sono le più disparate, che non variano solo a secondo dell’arma da taglio ma nel modo in cui queste vengono usate. La classificazione giuridica dei coltelli, in Italia, è una delle più intricate in assoluto, in quanto è l’unico Paese che fa la distinzione tra pugnali e coltelli e tra coltelli serramanico e a scatto, prova ne è le continue sentenze della Cassazione in merito.
Nonostante l’evoluzione tecnologica che ha riguardato anche le armi, i coltelli rimarranno sempre in primo piano, anche in futuro, nei crimini più efferati.

Relatore: Corrado Macrì
Istruttore di Tiro UITS, Difesa personale e Tecniche Operative di Polizia, da decenni insegna all'uso e alla difesa da armi, in favore delle forze di polizia italiane. Si occupa spesso anche di difesa personale femminile, psicologica e fisica, materia di cui è uno dei maggiori esperti italiani.
Attualmente titolare degli insegnamenti di Scienza delle armi e Balistica forense presso l'Istituto di Scienze Forensi Corporate University. In particolare, è uno studioso del rapporto criminologico, psicologico e tecnico tra crimine e armi.
Titolo: La scena geografica del crimine. Indizi nel paesaggio
Gli autori di reato si rivelano anche attraverso i luoghi del crimine, i quali divengono gli elementi più coerenti, affidabili e oggettivi di qualsiasi forma di interazione criminale.
Esiste un ampio corpo di ricerche scientifiche che ha indagato la mobilità criminale e dimostra che gli autori di reato tendono a spostarsi relativamente vicino alla propria abitazione o attorno alle ancore geografiche delle loro normali attività quotidiane (luogo di lavoro, di svago). Usando le considerazioni concernenti la spazialità e la motilità di un offender, è possibile applicare nelle indagini penali una tecnica denominata Geographic Profiling.
Questa metodologia investigativa analizza, all’interno di uno scenario criminoso, la relazione tra la "scena geografica del crimine" e la possibile home-base di un autore di un crimine seriale.
Nel corso della relazione verranno introdotti le componenti essenziali dell’analisi investigativo- geografica del reato come le teorie della criminologia ambientale, il concetto di «scena geografica del crimine», il sistema di geographic profiling professionale, utilizzato dall’autore in Italia, con la presentazione di un caso esemplificativo.

Relatore: Domingo Magliocca
Dottore in Criminologia Applicata per l’Investigazione e la Sicurezza presso l’Università degli Studi di Bologna, Geographic Profiling Advisor con un training avanzato in geographic profiling analysis.
Fornisce, anche con il network internazionale di analisti certificati, supporto strategico-operativo in Geographic Profiling Analysis nelle investigazioni su specifici crimini seriali. Si interessa di criminologia investigativa e serial offender’s spatial pattern.
Docente presso l’Istituto di Scienze Forensi Corporate University.
Titolo: Evoluzione tecnologica dell’insegnamento delle scienze forensi nel contesto universitario
L’insegnamento delle scienze forensi, nel panorama internazionale, ha subìto un radicale cambiamento nel tempo, ulteriormente accelerato dall’epidemia Covid-19. L’insegnamento online ha, almeno in apparenza, provocato una limitazione delle attività pratiche che sono state compensate con l’uso della tecnologia.
L’evoluzione, già in essere prima dell’epidemia e da questa accelerata, ha portato a consistenti innovazioni tecnologiche che verranno discusse nel corso dell’intervento. Tali tecnologie stanno oggi divenendo utili anche nella formazione professionale per ribaltarsi infine nell’attività sul campo.

Relatore: Andreas Melinato
Esperto in Ingegneria forense, disciplina di cui è stato pioniere in Italia, vanta oltre vent’anni di esperienza sia in ambito giudiziario quale perito e consulente per procure della Repubblica, tribunali e studi legali, sia in ambito assicurativo e stragiudiziale.
Nel corso della sua lunga carriera, si è occupato altresì di numerose investigazioni in campo industriale riguardanti incidenti e disastri.
Attualmente, oltre a dirigere la Divisione Investigazioni Scientifiche dell’Istituto di Scienze Forensi, è direttore dello European Forensic Institute, istituto di istruzione superiore con sede a Malta specializzato nella formazione universitaria in ambito tecnico scientifico forense.
Titolo: The Mapping of Forensic evidence and the Mathematics of Scene Linking
In Introducing Forensic Intelligence to the analysts and criminologists, it was of interest that the features in criminological theory and in the standard techniques in crime analysis were seen and experienced over the analysis of thousands of forensic cases finding clusters, buffer zones, evidence of the journey to crime through pure forensic intelligence data case analysis but also with the newly emerging intelligence source FORINT in the context of HUMINT, OSINT, SIGINT, GEOINT and RECORDS, fitted in well.
This presentation explores some of these features and experience. The analysis of forensic intervention rates and evidence type recoveries offered an improvement the in tge application of Bayesian mathematical techniques to crime analysis.

Relatore: Robert Milne
Preside in carica della Corporate University dell'Istituto di Scienze Forensi, ha prestato servizio per oltre quarant’anni a Scotland Yard ricoprendo i ruoli di esperto di impronte digitali, investigatore della scena del crimine, coordinatore delle operazioni nei casi di crimini particolarmente efferati e capo della sezione di Intelligence Forense del MIB (Met Intelligence Bureau).
Titolo: Criminologi e criminalisti: una collaborazione possibile?
L'intervento intende fare chiarezza in merito alle professioni di criminologo e di criminalista e ai relativi confini, ai relativi ambiti di lavoro e di intervento.
Tuttavia, contrariamente a quanto avviene solitamente, l’obiettivo non è quello di tracciare soltanto confini di carattere contenutistico e operativo, ma è anche, e soprattutto, quello di delineare modalità operative che consentano ai due professionisti di collaborare tra loro all’interno di un’indagine nel rispetto dei rispettivi perimetri d’azione.
Per far questo è necessario aver ben chiari gli obiettivi e le modalità operative del criminalista come quelli del criminologo, affinché possa nascere una collaborazione proficua orientata alla ricostruzione di un fatto-reato (compito del criminalista attraverso un approccio investigativo) e della relazione autore-vittima che ha preceduto il reato stesso (compito del criminologo attraverso un approccio di tipo narrativo). Per questo si distinguerà la c.d. “scena del delitto” dalla c.d. “messa in scena del delitto”.

Relatore: Marco Monzani
Giurista e criminologo. Direttore del Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (SCRIVI); direttore del Master Universitario in Criminologia e Psicologia investigativa; coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia clinico-giuridica; docente di Psicologia giuridica, Vittimologia, Scienze Criminologiche e Vittimologiche, e Storia del pensiero criminologico, Istituto universitario IUSVE di Venezia e Verona.
Componente del Comitato Scientifico e del Board of Directors della International Society of Criminology (ISC).
Titolo: Intercettazioni, trascrizioni e comparazioni vocali: le cause principali degli errori giudiziari
Lo strumento delle intercettazioni telefoniche e ambientali è uno dei più utilizzati per attività investigativa volta alla ricerca di prove.
Il problema è che queste vengono, nella maggior parte dei casi, affidate a personale non specializzato in perizie foniche forensi, alimentando molteplici procedimenti giudiziari con brogliacci approssimativi e con sbobinature dove spesso viene effettuato altresì un riconoscimento del parlante senza alcuna base scientifica.
La principale causa degli errori giudiziari è data da questa “superficialità” d’utilizzo delle intercettazioni, che dovrebbero esser affidate a periti fonici professionisti, specializzati nell'analisi del segnale preventiva per rapporto segnale/rumore a una perizia fonica.
La figura professionale del perito fonico forense, questo sconosciuto, può prevenire molteplici errori giudiziari, e risolverne altrettanti già in essere.

Relatore: Marco Perino
Perito fonico forense, titolare dello studio Prosuono, iscritto all’albo dei Consulenti Tecnici e dei Periti del Tribunale di Biella, si occupa di incarichi come consulente in arrivo da varie Procure e Tribunali italiani per perizie foniche di manomissione audio, comparazione vocale e restauro di registrazioni per incremento intelligibilità.
È stato nominato consulente tecnico di parte per casi giudiziari con rilevanza nazionale. Numerosi i suoi interventi come consulente in ambito di perizia fonica per trasmissioni televisive.
È stato recentemente insignito dell’Attestato di Eccellenza in “Audio Forensics” ai Forensic Awards 2023.
Titolo: Lo spot di Esselunga, verità o finzione? Quando il conflitto nasconde la violenza domestica. Profili di tutela d'urgenza
La riforma Cartabia cerca finalmente di mettere in comunicazione il settore civile e quello penale. Sempre più spesso nelle maglie delle separazioni si nascondono varie forme di maltrattamenti: dalla violenza psicologica a quella economica sino allo stalking attraverso i figli contesi. Come tutelare la vittima sia con rimedi civili che penali. Allora lo spot è una finzione?

Relatori: Gaspare Polizzi e Francesca Gritti
Gaspare Polizzi è avvocato, da più di vent'anni si occupa di consulenza per le aziende di piccole, medie e grandi dimensioni.
Nel corso della sua carriera ha approfondito i rami del diritto civile, principalmente quello del factoring, del leasing, assicurativo, dell’infortunistica stradale e del diritto di famiglia.
Francesca Gritti è avvocato penalista iscritta presso il foro di Milano dal 2007. Nel corso della sua esperienza professionale si è specializzata nei campi della sicurezza sul lavoro, fiscale e ambientale, in particolare per le imprese. Si occupa anche di patrocinare processi riguardanti reati contro la persona quali maltrattamenti e stalking.
Titolo: Sicurezza pubblica un approccio criminologico: analisi del contesto e strategie di prevenzione
Quanto sono utilizzate le scienze criminologiche nella investigazione?
Quanto soprattutto nella individuazione di strategie di contrasto e prevenzione da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza?
Quale il piano di comunicazione per la rassicurazione dei cittadini su problemi putativi che incidono sulla percezione di insicurezza?
Esistono a livello nazionale/ provinciale processi di analisi criminale applicati finalizzati alla prevenzione dei reati?
Che impatto hanno i media sulle attività di polizia?

Relatore: Emanuele Ricifari
Dirigente Superiore della Polizia di Stato, attualmente Questore della provincia di Agrigento.
Ha assunto incarichi di docenza ai corsi sulla “Sicurezza Urbana” svolti presso il Centro di Eccellenza per le Pubbliche Amministrazioni dell’Università Cattolica di Piacenza, Cremona e Brescia.
Oltre 50 incarichi di docenza nelle scuole di polizia dai livelli di base ai corsi dirigenziali.
Nominato Cavaliere della Repubblica nel 2013 con decreto del Capo dello Stato. Medaglia al merito per la direzione dei servizi svolti nel corso del G8 del luglio 2009 a L’Aquila.
Titolo: I rilievi tecnico-scientifici sulla scena del crimine, metodi tradizionali e nuove tecnologie
I rilievi tecnico-scientifici sulla scena del crimine devono ritenersi attività multidisciplinari, in ragione delle molteplici professionalità e delle molteplici specializzazioni che possono venir coinvolte.
In base al contesto specifico può essere richiesta la professionalità di un informatico forense, di un medico legale, di un biologo, di un chimico, un tossicologo, di un dattiloscopista, di un ingegnere e così via, oltre alla presenza di diversi esperti specializzati operanti nelle Forze dell’Ordine.
Ogni ambito adotta specifiche procedure e metodologie per l’attività tecnico-scientifica di competenza, il c.d. metodo scientifico, che vengono avvalorate dalla comunità scientifica di riferimento e prevedono l’utilizzo di diversi strumenti; alcuni di questi sono tradizionali e continuano ad essere impiegati ancor oggi, mentre lo sviluppo tecnologico ha facilitato l’ingresso di nuovi software, hardware e strumenti che offrono un utile ausilio all’investigatore.

Relatore: Mirko Vicenzotto
Esperto tecnico forense criminalista addetto al Settore Coordinamento della Divisione Investigazioni Scientifiche dell’Istituto di Scienze Forensi e membro del Consiglio Direttivo Nazionale e della Commissione Deontologia dell'Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti.
Iscritto all’Albo dei periti del Tribunale di Pordenone, ausiliario di polizia giudiziaria e consulente tecnico di parte in ambito civile e penale in materia di Mobile Forensics, Computer Forensics, analisi tabulati telefonici e copertura celle telefoniche, analisi forense immagini e video, analisi forense tracce audio, trascrizioni forensi, sopralluogo e rilievi tecnici della scena del crimine.
Docente senior esperto presso l’Istituto di Scienze Forensi Corporate University di Milano.
Titolo: Il consulente informatico forense nei procedimenti giudiziari
La figura dell’informatico forense è una figura altamente specializzata nell’individuazione, acquisizione, analisi di prove acquisite da computer e altri dispositivi di memorizzazione digitale. Possiede una conoscenza delle procedure tecnico- giuridiche delle normative da rispettare e delle procedure atte ad effettuare attività per conto del giudice, del pubblico ministero e degli avvocati.
L'intervento illustrerà la figura dell’informatico forense, le principali normative, le best practices, le attrezzature di laboratorio, le discipline della Digital Forensics e un focus sui casi di investigazione digitale più comuni.

Relatore: Michele Vitiello
Dottore in Ingegneria delle Telecomunicazioni. Professore a.c. Università Telematica Internazionale UniNettuno e docente della Scuola Superiore della Magistratura. Consulente tecnico per la Procura della Repubblica, ausiliario di polizia giudiziaria e consulente tecnico di parte per procedimenti civili e penali in tutta Italia.
Vincitore Investigation & Forensic Awards 2022 - premio Eccellenza dell’Informatica e Telefonia Forense.
Titolo: Il ruolo delle donne nella criminalità organizzata di tipo mafioso tra supplenza e funzione pedagogica. Il fenomeno delle baby gang
L’intervento analizzerà non solo l’emancipazione della donna nella società così come nelle associazioni criminali ma anche i cambiamenti connessi all’evoluzione e alla camaleonticità delle mafie in genere. Evoluzione e camaleonticità che hanno esaltato il ruolo femminile prima relegato a fattrice ed educatrice della prole.
La donna quindi come elemento imprescindibile, come capitale sociale molto più di un boss. Un killer, un pusher lo si sostituisce, una
donna no.
Sarà interessante analizzare anche eventuali connessioni con il dilagare del fenomeno delle baby gang e capire se un richiamo a una centralità della famiglia e un riassetto dell’istituzione scolastica possono fare da deterrente al fenomeno dei baby criminali o se c’è bisogno di un intervento del legislatore per normare adeguatamente il fenomeno.

Relatore: Vicenzo Zurlo
Avvocato, tra i primi ad approfondire le indagini difensive e le tecniche di difesa attiva. È stato sottufficiale dei Carabinieri con una lunga militanza nel Raggruppamento Operativo Speciale agli ordini del Generale Mario Mori.
Scrittore di diversi saggi, tra cui “Oltre la Trattativa”, edito nel 2017, una contro indagine sulla stagione delle stragi del ’92 e sulla morte di Paolo Borsellino, che svela non solo il movente ma anche i depistaggi e “Mamma Camorra – nel ventre del male”, un’analisi del potere femminile nelle organizzazioni mafiose campane.
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